ESSERE E MANGIARE
Ludwig Feuerbach scrisse una frase che sentiamo spesso ripetere: "L'uomo è ciò che mangia".
Voleva dire che l'identità dell'uomo non dipende da entità astratte, ma coincide con la sua corporeità , dunque col cibo che giorno dopo giorno viene immesso nel suo corpo.
Feuerbach, naturalmente, scrive in tedesco. E in tedesco la famosa frase possedeva una sfumatura particolare, intraducibile nelle altre lingue: in tedesco, infatti, la terza persona singolare del verbo "essere" e la terza persona singolare del verbo "mangiare" sono molto simili nella scrittura e quasi identiche nella pronuncia: IST vuol dire è; ISST vuol dire mangia. Allora la frase è anche un gioco di parole: MANN IST, WAS ER ISST.
A leggerla, vuol dire: "L'uomo è ciò che è".
A dirla, sarebbe come: "L'uomo è ciò che è".
Ciò che quindi non percepiamo con la traduzione è la perfetta identità tra le due cose: ESSERE e MANGIARE.
Quindi la frase si può leggere anche al contrario: "L'uomo mangia ciò che è".
Dunque il filosofo tedesco, mentre proclama la materia come unica realtà , al tempo stesso dichiara che questa materia contiene le idee, i pensieri, la cultura dell'uomo; e che quindi il cibo a cui è legata l'identità dell'uomo, non è semplicemente un oggetto nutritivo, bensì una realtà ricca di valori, di simboli, di significati, di cultura, DI TRADIZIONE.
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Chi è lo chef
RISPETTO DELLA MATERIA, ESSENZA DEL GUSTO
Fabio Dodero, il nostro chef qui da Metis.
A soli 32 anni nel curriculum vanta un corso all’Alma, Scuola professionale di Cucina fondata dal famoso Chef Gualtiero Marchesi, e diverse esperienze tra gli stellati di Veneto, Friuli, Francia e Inghilterra.
E
Prima di tornare in patria, da Materiaprima Osteria Contemporanea a Pontinia in qualità di Sous Chef, dove in soli due anni il ristorante riceve la tanto ambita Stella Michelin; CONTINUA